Le cappe da cucina hanno il compito fondamentale di aspirare tutti i fumi e i vapori prodotti durante la preparazione dei cibi. Si tratta di un elettrodomestico spesso sottovalutato, ma che in realtà svolge una funzione molto importante: purificare l’aria all’interno della cucina, eliminando tutti gli odori e le sostanze potenzialmente nocive per la nostra salute. A seconda del tipo di cappa installata (aspirante o filtrante), i fumi possono essere espulsi all’esterno, tramite una canna fumaria, o semplicemente filtrati e ripuliti e poi rimessi nuovamente in circolo.
Le cappe da cucina possono essere installate solo da un tecnico abilitato: un elettricista iscritto all’albo, o, un tecnico di un centro di assistenza specializzato. A installazione conclusa, l’installatore è tenuto a rilasciare una dichiarazione di conformità, in cui si attesta che l’apparecchio è stato installato secondo le disposizioni vigenti in materia. Prima di installare la cappa, il tecnico si occuperà di effettuare tutte le misurazioni necessarie per stabilire la giusta collocazione e provvederá a realizzare tutti gli allacciamenti dovuti. Un test finale, infine, servirà a valutare il corretto funzionamento dell’apparecchio.
L’installatore deve stabilire con attenzione a che distanza dal piano di cottura posizionare la cappa, per evitare rischi per la sicurezza e garantirne il corretto funzionamento.
Sì, è obbligatorio. La legge 46/90 stabilisce che tutte le cucine con piani cottura a gas debbano essere dotate di una cappa aspirante, o – in assenza di una canna fumaria – di un modello filtrante. L’obbligo non coinvolge i piani di cottura elettrici, ma, l’installazione di un apparecchio di questo tipo, capace di sanificare l’aria presente in cucina, è fortemente consigliata.
Con il termine “portata della cappa” si indica la capacità di aspirazione di un determinato modello di cappa da cucina, ovvero, la quantitá media di aria che l’elettrodomestico riesce ad aspirare ed espellere e/o filtrare, in un’ ora. Si tratta di un parametro molto importante per stabilire le prestazioni di questa tipologia di elettrodomestici. La capacità di aspirazione viene misurata in mc/h (metri cubi all’ora).
Una buona cappa da cucina dovrebbe avere una capacità minima di aspirazione di 400mc/h e garantire un ricambio d’aria pari a sei volte il volume totale della stanza.
La portata di una cappa da cucina deve essere valutata in base alle dimensioni della stanza in cui dovrà essere installata e alla frequenza con cui dovrà essere utilizzata.
La differenza principale tra queste due tipologie di cappe da cucina sta nella modalità di trattamento dell’aria aspirata. Entrambe le tipologie, infatti, hanno la funzione di aspirare i fumi e i vapori prodotti durante la preparazione dei cibi che, però, vengono poi trattati in maniera diversa. I modelli aspiranti li espellono all’esterno attraverso una canna fumaria collegata al condotto di aspirazione, quelli a ricircolo invece li filtrano attraverso un doppio sistema di filtraggio (anti-grasso e anti-odori) e poi reimmettono l’aria purificata in circolo. Quest’ultima tipologia non necessita di una canna fumaria e per questo è consigliabile in cucine prive di sbocchi esterni preesistenti a meno che non si scelga di crearne uno.
Sono entrambe delle valide soluzioni. Le cappe aspiranti garantiscono prestazioni elevate, un’alta capacità di aspirazione, sono silenziose e non necessitano di molta manutenzione. In compenso, però, possono essere più difficili e costose da installare, poiché è necessario prevedere l’installazione – laddove non fosse già presente – di una canna fumaria.
La tipologia aspirante e consigliata per le cucine di grandi dimensioni e per quelle in cui si cucina spesso e per molte persone contemporaneamente.
Le cappe filtranti non presentano questi problemi di installazione, ma, non sono altrettanto efficaci sui vapori (che non vengono aspirati) e necessitano maggiore manutenzione, soprattutto per quanto riguarda la sostituzione periodica dei filtri.
I modelli a ricircolo, o filtranti, sono la soluzione ideale per le cucine piccole e per quelle con soffitti bassi, che non consentono la realizzazione di un condotto per l’espulsione dei fumi.
Le cappe da cucina devono sempre essere installate al di sopra dei fuochi, ad una distanza minima di 65 centimetri, nel caso di piani di cottura a gas, o di 75 centimetri nel caso di fornelli elettrici. Posizionare una cappa alla giusta distanza è fondamentale per il corretto funzionamento dell’elettrodomestico. Se la si posiziona troppo in alto, infatti, il sistema di aspirazione non riesce ad aspirare i fumi nel modo giusto, mentre nel caso inverso, la scocca potrebbe risultare da intralcio durante le operazioni di preparazione dei cibi.
Quando si installa una cappa ad una distanza inferiore da quella stabilita c’è il rischio di incendiare i filtri anti-grasso, soprattutto se l’apparecchio monta quelli in fibra naturale.
Le cappe da cucina solitamente hanno misure standard, che vanno da un minimo di 60 centimetri fino ad un massimo di 120, anche se si possono trovare in commercio cappe di dimensioni maggiori. In generale, la regola da seguire quando si acquista un prodotto di questo tipo, è quella di non scegliere mai un apparecchio più piccolo rispetto alla zona dei fuochi. Le cappe da cucina devono essere sempre più grandi, o almeno delle stesse dimensioni, del piano cottura. Nel caso dei modelli ad isola, dovrebbero essere addirittura grandi il doppio rispetto alla zona dei fuochi.
Quando ci si appresta a scegliere le dimensioni di una cappa è necessario conoscere le misure del piano di cottura in modo da acquistare un modello della giusta grandezza.
Per quanto riguarda invece la profondità, bisogna considerare un minimo di 35 centimetri, tenendo presente che, anche in questo caso, la cappa deve coprire interamente l’area dei fuochi.
Le dimensioni dei fuochi, però, non sono l’unico parametro da prendere in considerazione, ma occorre valutare anche fattori come lo spazio a disposizione e le modalità di utilizzo della cucina. Il consiglio, quindi, è di optare sempre per il modello più grande che lo spazio a nostra disposizione ci permette di installare.
Le cappe da cucina sono elettrodomestici abbastanza rumorosi a causa della presenza del motore ad aspirazione. Il livello di rumorosità viene calcolato con l’apparecchio alla massima potenza. In linea di massima una cappa per essere giudicata silenziosa deve avere un livello di rumorosità inferiore ai 55Decibel.
Per aumentare la silenziosità è possibile installare dei particolari cuscinetti fonoassorbenti che riescono a ridurre fino al 25% il livello di rumore prodotto dalla cappa da cucina quando è in funzione.
Per sapere quanto è rumoroso un determinato modello basta consultare l’etichetta energetica su cui viene indicato il valore in decibel. Le cappe di ultima generazione sono molto più silenziose rispetto a prima grazie alla presenza di protezioni insonorizzanti e tubature realizzate in materiali fonoassorbenti.
I filtri anti-grasso sono presenti in tutte le tipologie di cappe e hanno la funzione di filtrare i fumi e i vapori aspirati, catturando tutte le particelle di grasso e unto presenti in essi. I filtri anti-grasso impediscono che le impurità si depositino nel motore e nel condotto di aspirazione danneggiandoli. Possono essere in metallo – removibili e lavabili – con una struttura a nido d’ape, o in fibre naturali usa e getta.
I filtri anti-grasso vanno lavati o sostituiti in media ogni sei mesi, ma, i tempi dipendono dalla frequenza di utilizzo della cappa: più spesso sarà utilizzata più di frequente occorrerà cambiare i filtri.
Molti apparecchi sono dotati di una particolare spia che avverte quando i filtri sono diventati saturi e necessitano di essere lavati o sostituiti.
I filtri ai carboni attivi, detti anche filtri anti-odori, sono presenti nelle cappe filtranti e hanno la funzione di catturare e neutralizzare i cattivi odori prodotti dai cibi in cottura, grazie all’azione purificante del carbone attivo. I filtri comuni si esauriscono velocemente e in media vanno sostituiti ogni 2-3 mesi. In commercio si possono trovare una particolare tipologia di filtri anti-odori ai carboni attivi chiamati “Long Life” che, a differenza di quelli comuni (più economici), durano circa due anni.
La funzione Booster è una funzione – presente sulle cappe di fascia medio-alta – che consente di azionare la ventola di aspirazione alla massima potenza per un periodo di tempo limitato (10/15 minuti). Il comando boost è utilissimo quando si frigge o si preparano pietanze molto speziate, poiché consente di aspirare velocemente fumi e cattivi odori, evitando che si disperdano in giro per la casa, o restino impregnati nei tessuti.
Con il termine “Dichiarazione di conformità” si intende una particolare certificazione, rilasciata da un tecnico abilitato (elettricista specializzato o tecnico del centro assistenza) a seguito dell’installazione della cappa. Tale dichiarazione certifica che la cappa è stata installata in conformità alla legislazione vigente in materia.
La classe di efficienza di filtraggio è quel valore presente sull’etichetta energetica che indica la potenza di filtraggio di una determinata cappa. Viene calcolata con una scala di valori che va dalla A alla G.
L’etichetta energetica riporta tutti i dati tecnici relativi a un determinato elettrodomestico, come la classe energetica, il consumo annuo, il livello di rumorosità, la potenza.
Le cappe con efficienza di filtraggio A sono le più efficaci e riescono a filtrare fino al 90% dei fumi presenti nell’ambiente.
La potenza di una cappa da cucina deve essere sempre proporzionale alle dimensioni della stanza in cui deve essere installata e alle modalità di utilizzo. Più la cucina sara grande, maggiore dovrà essere la potenza della cappa.
Per potenza di una cappa si intende la potenza di aspirazione, ovvero, la capacità dell’elettrodomestico di aspirare fumi e vapori. Viene calcolata in metri cubi all’ora (mc/h)
Acquistare una cappa sovradimensionata rispetto alla cucina porterebbe ad un inutile spreco di energia. Di contro, però, avrete bisogno di una cappa molto potente – indipendentemente dalle dimensioni della cucina – se avete l’abitudine di preparare cibi complessi, fritti o speziato, che producono grandi quantità di fumi.
Le cappe da cucina sono composte da tre elementi principali: la scocca, il sistema di filtraggio e l’impianto di aspirazione. La scocca è il guscio esterno che ha la funzione di proteggere il motore e tutte le alte componenti meccaniche. Il sistema di filtraggio è composto dai filtri (anti-grasso e ai carboni attivi) e ha il compito di purificare i fumi e i vapori aspirati. L’impianto di aspirazione, infine è composto da una ventola che aspira i fumi e li incanala verso la canna fumaria (nel caso di cappe aspiranti) per espellerlo all’esterno.
Le cappe aspiranti aspirano i fumi e i vapori prodotti durante la preparazione dei pasti e li espellono all’esterno attraverso una canna fumaria. Se si vuole installare una cappa di questa tipologia e necessario provvedere anche alla realizzazione di uno sfiato verso l’esterno.
Le cappe ad aspirazione garantiscono una maggiore potenza di aspirazione e necessitano di meno manutenzione rispetto alle cappe filtranti dove occorre cambiare molto spesso i filtri.
I modelli aspiranti sono equipaggiati con una ventola che aspira i fumi e li convoglia verso l’impianto di conduzione, dopo averli purificati facendoli passare attraverso i filtri anti-grasso. I fumi dall’impianto di conduzione confluiscono verso la canna fumaria e vengono espulsi all’esterno.
Le cappe da cucina filtranti, note anche come cappe a ricircolo, hanno la funzione di purificare l’aria della cucina da fumi e cattivi odori. Sono dette a ricircolo perché, anziché espellere l’aria aspirata, la purificano e la reimmettono in circolo.
Non necessitano di una canna fumaria. Sono la soluzione ideale per cucine prive di sbocchi verso l’esterno e/o se non si ha intenzione di effettuare lavori in muratura per realizzarne uno.
Il funzionamento è molto semplice: una ventola elettrica aspira i fumi e li convoglia verso il sistema di filtraggio composto da filtri anti-grasso e filtri ai carboni attivi (efficaci contro i cattivi odori ) che li purificano. L’aria così trattata viene reimmessa in circolo nella stanza.
No, il tipo di materiale utilizzato per la realizzazione della scocca esterna della cappa da cucina non influisce sulla funzionalità e sulle prestazioni di quest’ultima. È possibile optare, quindi, per il materiale che si preferisce e che meglio si accorda con lo stile della cucina. I materiali più utilizzati per la costruzione delle scocche delle cappe da cucina restano, comunque l’acciaio inox e il vetro temperato, due materiali facili da pulire, che non nascondono lo sporco e l’unto e che ben si adattano a tutti i tipi di cucina.
La cappa telescopica, detta anche da piano o estraibile, è una particolare tipologia di cappa che viene incorporata nel piano di cottura, all’interno di un vano appositamente creato. Questa tipologia viene estratta, solo quando necessita di essere utilizzata, attraverso un meccanismo automatizzato che ne regola sia l’apertura sia la chiusura. Quando non serve, la cappa viene fatta rientrare nell’apposito vano collocato sotto il piano da lavoro. I fumi aspirati vengono, poi, espulsi tramite un sistema periferico.
La cappa da cucina a scomparsa è così chiamata perché è installata dentro ad un mobile o al di sotto di un pensile e nessuna delle sue componenti risultati visibile dall’esterno. Il pensile che ospita la cappa deve sempre essere posizionato al di sopra dei fuochi. Anche il condotto di aspirazione dei fumi è nascosto dall’anta del mobile
Le cappe a camino, conosciute anche come cappe a parete, sono il modello più classico di tutti, dove tutti gli elementi che compongono l’elettrodomestico sono ben visibili: dalla scocca che protegge l’impiantistica interna, fino al condotto di espulsione dei fumi che ricorda nella forma la canna fumaria (da qui la dicitura ”a camino”). Queste cappe vengono installate direttamente a parete, senza essere coperte o nascoste da nessun mobile o pensile.
Le cappe a soffitto sono incassate all’interno di una controsoffittatura realizzata in corrispondenza del piano di cottura. L’intera struttura è completamente nascosta dal soffitto, ad eccezione della piastra anteriore collegata all’impianto di aspirazione e ai filtri. Solitamente vengono utilizzate nelle cucine con isola centrale e si differenziano dalle cappe ad isola per il fatto che la struttura non è visibile.
Le cappe ad isola sono pensate per le cucine con i fuochi collocati nell’isola centrale. Questa particolare tipologia viene appesa al soffitto, in linea con il piano cottura, e ha il condotto di aspirazione completamente a vista. Si tratta spessissimo di cappe di design.
Oltre ad aspirare i fumi e i vapori prodotti durante la preparazione dei cibi, le cappe da cucina hanno anche un’altra funzione: illuminare il piano di cottura mentre si cucina. Per un’illuminazione efficace e sicura è meglio scegliere delle cappe con luci a led. Le lampade a led, infatti, emanano una luce fredda che illumina in maniera più dettagliata la zona dei fuochi garantendo maggiore visibilità. Rispetto alle tradizionali lampadine a resistenza, inoltre, durano più a lungo e non occorre cambiarle tanto spesso come accade con quelle normali.
Le cappe da cucina hanno consumi elettrici abbastanza elevati. Per farsi un’idea del livello di consumo di un determinato apparecchio occorre analizzare tre valori: la potenza del motore, il consumo annuo stimato e la classe energetica. La potenza del motore è il valore più importante, poiché è quello che determina la capacità di assorbimento della macchina, o in altre parole, di quanta energia ha bisogno la cappa per poter funzionare a pieno regime. Maggiore sarà la potenza del motore, maggiore sarà la quantità di energia assorbita dall’apparecchio in funzione e maggiori saranno i consumi elettrici.
Le cappe da cucina per uso domestico possono essere equipaggiate con motore di potenza variabile, da un minimo di 140 watt fino ad un massimo di 400.
Per abbattere i consumi si può optare per una cappa da cucina a risparmio energetico che, però, avrá un costo di partenza più alto. Un consiglio sempre valido, in questi casi, è di non scegliere un apparecchio troppo potente rispetto alle dimensioni della cucina, così da non sprecare energia quando lo si utilizza.
Il consumo annuo stimato è un valore molto importante da valutare prima di acquistare una cappa da cucina, poiché è il valore che indica il consumo medio annuo di una macchina aspirante. Si tratta di un valore presunto e viene espresso in Kwh/anno. È indicato sull’etichetta energetica e, insieme alla classe energetica, ci aiuta a stabilire con una certa approssimazione il consumo di elettricità di una determinata cappa.
La classe di efficienza energetica è riportata sull’etichetta energetica e indica il rapporto consumi/prestazioni della cappa. Può avere un valore crescente e viene espressa con una scala che va da A+ a G, dove A+ indica il massimo dell’efficienza, mentre G il livello minimo. Più alta sarà la classe di efficienza energetica, minori saranno i consumi stimati. Le cappe con classe energetica alta hanno un costo superiore, ma nel lungo periodo consentono di risparmiare notevolmente sulla bolletta della corrente elettrica.
Le cappe da cucina tendono a sporcarsi molto velocemente e di conseguenza occorre programmare periodicamente la pulizia di tutte le sue componenti. Una cappa sporca funziona male e può addirittura rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza. Per preservare la funzionalità di questo apparecchio è necessario pulire e/o sostituire periodicamente i filtri anti-grasso e anti-odori. I primi dovrebbero essere puliti almeno ogni sei mesi, mentre quelli ai carboni attivi vanno sostituiti ogni due mesi. Se si tratta di filtri a carboni del tipo “long life”, allora, bisogna sostituirli ogni due anni.
Quando pulite la cappa da cucina non dimenticate di pulire anche il frontalino in plexiglass che protegge l’impianto di illuminazione che tende a sporcarsi molto velocemente.
La scocca esterna, invece, andrebbe pulita almeno una volta alla settimana per rimuovere le tracce di unto e di polvere. Per pulire la scocca basta strofinarla con un panno morbido imbevuto di acqua e sapone sgrassante. I tempi naturalmente possono variare in base all’utilizzo della cucina: se si cucina molto e spesso andrebbe pulita più di frequente, mentre se si usa la cucina solo di rado, allora i tempi tra una pulizia e l’altra possono anche allungarsi.
La corretta manutenzione del sistema filtrante è fondamentale per consentire alla cappa di svolgere al meglio la propria funzione. Quando si parla di cappe da cucina bisogna distinguere tra due diverse tipologie di filtri:
- Filtri anti-grasso
- Filtri anti-odori
I filtri anti-grasso possono essere di metallo o in fibre naturali. I filtri in metallo hanno una struttura a nido d’ape e sono removibili. Quando diventano saturi vanno rimossi e puliti. Possono essere lavati nel lavandino con acqua, sgrassatore e una spugnetta non abrasiva, o possono essere messi in lavastoviglie. I filtri anti-grasso in fibre naturali, invece, non possono essere lavati, ma, vanno rimossi e sostituiti con filtri nuovi, quando esauriscono il loro effetto. I filtri anti-grasso andrebbero sostituiti ogni 6 mesi.
Molte cappe da cucina hanno una spia che si attiva quando i filtri sono sporchi e vanno puliti o sostituiti con filtri nuovi.
I filtri anti-odori sono particolari filtri ai carboni attivi che non possono essere lavati, ma, vanno rimossi e sostituiti ogni 2/3 mesi con filtri nuovi. I filtri ai carboni attivi “long life” durano più a lungo e vanno sostituiti ogni due anni.
I sensori di attivazione automatica sono particolari sensori – presenti in apparecchi di fascia alta – che si attivano automaticamente quando il livello di fumi e vapori nella stanza supera una certa soglia, avviando in automatico la cappa. Quando la situazione ritorna alla normalità e nell’aria non sono presenti fumi, i sensori lo avvertono e spengono la cappa.
Sì, è possibile regolare la potenza di aspirazione di una cappa da cucina. La maggior parte di questi elettrodomestici, infatti, sono dotati di una pulsantiera, dove – oltre ai comandi di accensione/spegnimento e illuminazione – sono presenti anche due o più pulsanti, contrassegnati da un numero crescente di ventole, che indicano i diversi livelli di potenza (una sola ventola indica il livello più basso e così via a salire). Quando si cucina è possibile regolare la potenza di aspirazione della cappa, in base alla quantità di fumi presenti, semplicemente pigiando il pulsante relativo alla potenza desiderata.
La spia per i filtri è presente nella maggioranza delle macchine aspiranti da cucina e serve ad indicare quando i filtri anti-grasso sono saturi e necessitano di essere rimossi e lavati – nel caso dei filtri in metallo – sostituiti nel caso dei filtri in fibre naturali.
La velocità di aspirazione è la velocità che impiega una determinata cappa ad aspirare tutti i fumi e i vapori provenienti dall’angolo cottura. Si tratta di un parametro strettamente connesso alla potenza di aspirazione: maggiore sarà quest’ultima, più velocemente i fumi saranno aspirati. le cappe di ultima generazione consentono di regolare la velocità di aspirazione necessaria tramite degli appositi pulsanti.
Per ottenere una corretta aspirazione è necessario installare tubi con un diametro non inferiore ai 120 millimetri. Se la cappa ha una capacità di aspirazione di 300mc/h o superiore, allora, sarebbe consigliabile installare tubi con un diametro di almeno 150 millimetri, per consentire il corretto passaggio dei fumi. Il diametro del condotto di aspirazione, infatti, influisce sull’efficacia della cappa da cucina.
Con il termine tubazioni della cappa si intende l’insieme dei tubi che trasportano all’esterno l’aria aspirata nella cucina, espellendola tramite la canna fumaria.
Il Delay di spegnimento, o pulsante di autospegnimento, è una funzione supplementare, presente nelle cappe da cucina di ultima generazione, che fa sì che l’apparecchio si spenga da solo dopo un determinato lasso di tempo. In questo modo non si corre il rischio di dimenticare la cappa accesa, o, di sprecare inutilmente energia elettrica.
Il gruppo aspirante è composto dal motore e dal girante/ventola. È situato all’interno della cappa, protetto dalla scocca. Insieme all’impianto filtrante, il gruppo aspirante è una componente fondamentale della cappa da cucina, poiché consente di aspirare i fumi presenti nell’ambiente.
Per utilizzare al meglio la cappa, evitando la formazione di cattivi odori durante la preparazione dei cibi basta adottare alcuni piccoli accorgimenti:
- Accendere la cappa alla minima potenza alcuni minuti prima di iniziare la preparazione dei pasti.
- Adeguare la velocità di aspirazione ai piatti da preparare.
- Accendere l’apparecchio al massimo della potenza quando si griglia o si frigge.
- Lasciare la cappa accesa al minimo ancora per qualche minuto dopo la fine della preparazione dei pasti.
Le cappe per funzionare al meglio hanno bisogno che nella stanza vi sia una buona circolazione d’aria, quindi, è consigliabile lasciare almeno uno spiffero di finestra aperta quando si aziona la cappa.
La scocca della cappa da cucina andrebbe pulita sempre con prodotti neutri, che non siano né troppo acidi né troppo alcalini, per evitare di danneggiare il metallo. In commercio si possono trovare prodotti specifici, ma in alternativa possono andare bene anche dei comuni sgrassatori con un pH di 7. Evitate di usare panni o spugne abrasive, ma, optate solo per panni morbidi in microfibra che non graffino o lascino segni. Procedete con una prima passata con un panno imbevuto di acqua e sapone e poi risciacquate accuratamente il tutto con un panno pulito e ben strizzato, in modo da evitare la formazione di macchie o aloni. Spruzzate sempre il detersivo sul panno e mai direttamente sulla cappa. La scelta del tipo di detergente, naturalmente, deve tenere conto del materiale con cui è realizzata la scocca, ma in generale bisogna evitare prodotti a base di soda, ammoniaca o acido che a lungo andare potrebbero danneggiare e/o macchiare la struttura.
Sì, può accadere che sulla superficie della cappa e sui filtri si verifichino episodi di condensa. La condensa si forma soprattutto in caso di cappe montate su fuochi ad induzione. I fuochi ad induzione riscaldano solo le pentole e non anche l’aria circostante, quindi il vapore sprigionato durante la cottura, quando entra in contatto con le pareti fredde della cappa, può generare la condensa. Si tratta di un fenomeno normale che non interferisce con il funzionamento della cappa da cucina. Per scongiurare la formazione di goccioline di condensa si può accendere la cappa alla massima potenza e/o utilizzare i coperchi sulle pentole.
Per i piani di cottura a induzione si consiglia di optare per cappe da cucina di dimensioni maggiori rispetto al piano di cottura. I modelli più indicati sono quelli a parete, a isola o a soffitto, con filtri a vista in metallo. Rispetto ai piani di cottura a gas, nel caso dei fuochi ad induzione è necessario posizionare la cappa ad una distanza di 70 centimetri.
Se installate al di sopra di un piano cottura a gas, le cappe dovrebbero trovarsi ad una distanza minima di 65 centimetri e non più in alto di 90 centimetri.